18 settembre 2009

E'morto Gallito figura storica della destra italiana

Caro giovane decumano,
consentimi di rendere pubblica la mia risposta alle tue obiezioni telefoniche di ieri sera.
Mi hai chiesto cosa ne penso, come giudico la morte di BARTOLO GALLITTO, insinuando che sono contento di questo avvenimento.
No, amico, non sono contento e per due motivi: uno religioso poiché la mia formazione cattolica m’impedisce di odiare e mi obbliga di chinarmi, sempre , davanti a Sua Maestà la Morte, per cui ho fatto mio l’antica scrittura “oltre la morte non vive ira nemica”.
Il secondo motivo…rimane aperta una grossa partita tra Bartolo Gallitto e il sottoscritto e questo va a detrimento di alcuni fatti storici che erano ormai sulla via della verità, dopo anni di distorsioni , di occultamenti , di menzogne , eccoli:
partendo dalla notte del 7 dicembre 1970,la notte del c.d. “golpe Borghese”, com’è ormai passato alla storia.
Tu hai letto il mio libro “Affondate Borghese!” per cui conosci i fatti relazionati a detto evento ma poco sai del dopo, di quanto è emerso a seguito di questa mia battaglia per scrollare di dosso al Comandante Borghese la cattiva fama di golpista da operetta al fine di screditarlo. Molto ho già pubblicato sul mio blog http://ilrepubblichino.blogspot.com/ .con precisi riferimenti a personaggi che gravitavano, in terra di Spagna, intorno alla figura del Comandante , con speciale riferimento a Stefano Delle Chiaie detto il “Caccola”, ma negli ultimi tempi sono accaduti eventi tali che anche Bartolo Gallitto si è trovato al centro di queste indagini storiche che riguardano la figura del Comandante Borghese.
Amico, a questo punto devi sapere che io sono uscito da un certo ambiente politico (MSI) nel 1956 e non volli più sapere di politica limitandomi alla lettura e allo studio della storia della 2à guerra mondiale a cui avevo partecipato nella R.S.I. quale legionario della G.N.R.. Questo mio distacco dalla politica ed il mio successivo espatrio in Spagna (1960) alzarono una barriera di incomunicabilità tra il passato e il presente, dimenticando l’attualità politica del mio Paese.
Negli anni ’50 avevo conosciuto Bartolo Gallitto, militante (in carriera) del MSI; allora molti di noi parlavamo il linguaggio della RSI: Italia- Repubblica- Socializzazione ed eravamo più vicini al “Pensiero Nazionale” di Stanis Ruinas o al “Rosso e Nero” di Alberto Giovannini che non al “Secolo d’Italia” di Franz Turchi. Nel ventre del MSI si stava già formando il mortale virus della Destra che non mancò di esplodere nel 1956 quando al MSI veniva aggiunta la sua vera identità. “Destra Nazionale” . Espatriai in Spagna, come ho già scritto e quello da me vissuto in quel Paese l’ho documentato nel più volte richiamato mio libro dal titolo “Affondate Borghese!”.
Accadde che nell’anno 2007 ricevetti una telefonata da un certo Daniele Lembo il quale mi offriva di partecipare a un dibattito che si sarebbe tenuto in Cisterna di Latina avente come argomento “il golpe Borghese”. Era l’anno che la mia salute non andava bene e quindi mi vedevo costretto a rinunciare per un viaggio così duro ma il Sig. Lembo in alternativa mi propose di parteciparci collegato per via telefonica. Accettai felice in quanto potevo dire finalmente in pubblico quel che avevo vissuto in prima persona in quella maledetta notte del 7.12.70…Una mera illusione. Il Sig. Lembo mi presentò al pubblico presente nella sala e poi mi concesse la parola…per mezzo minuto!!!!. Il tempo di rispondere alla domanda:se credevo nel golpe: no, non ci credo e ne spiego le ragioni. Grazie e clic, mi tagliarono il collegamento…
Ma chi è questo Daniele Lembo? Lo immaginai dopo, quando alcuni amici presenti al convegno mi informarono che ci sono stati solo due oratori ufficiali: Adriano Tilgher e un ex-ordinovista…Tilgher, l’amico del cuore di Delle Chiaie – culo e camicia, come si diceva di loro a Roma .Il tentativo di golpe da parte di Borghese ci fu…Lo storico Daniele Lembo pagato – ci sono varie forme per essere compensati – per sostenere una teoria questa volta non da “copia e incolla” come sono normalmente i suoi articoli di carattere storico ma suggeritagli dal “clan dei destraioli”…Ed è questo “emerito storico” che con la sua servile messa in scena di quel convegno sul golpe, ha contribuito a .svelare alcuni comportamenti a dir poco “strani” di Gallitto durante il suo servizio militare nelle file della Xa MAS. Presi contatto telefonico con Gallitto, dopo avergli inviato il mio libro, pregandolo di organizzare a Roma un convegno sul c.d. “golpe Borghese” dove io avrei figurato come relatore con la possibilità di dare la parola a chiunque dei presenti lo desiderasse. Ancora mi fischiano le orecchie per le critiche alla mia persona (proporre un simile convegno..da pazzi!) ma soprattutto le critiche rivolte al Comandante Borghese che non volle ascoltare i suoi saggi consigli di rinunciare a quel golpe…
Amico decumano, quel che accadde poi è tutto riportato nel mio blog http://ilrepubblichino.blogspot.com/ .
E adesso la morte di Gallitto.
E il pianto di tutta la destra con a Capo Gianfranco Fini che con Gallitto ha perduto uno dei nove saggi del Comitato che ha sancito la confluenza di Alleanza Nazionale al Partito della Libertà…E poi di seguito tutta la nomenklatura nota e meno nota, da Gasparri, Alemanno alla sindacalista Polverini… La stampa non lo pubblica ma certamente al funerale di Roma era presente anche il noto “Caccola”, alias Stefano delle Chiaie, amico e sodale di Gallitto, colui, il Caccola, che nella sua sporca vita di servitore dei “servizi” ha avuto un solo momento di pentimento quando dichiarò:
"ho le mani sporche di sangue per i nemici uccisi e per i camerati morti per causa mia”
(non ti preoccupare per me ,giovane amico aspirante decumano: per molti anni hanno tentato di fare il tiro a segno con la mia persona ma, come ripeto, sono un credente e il buon Dio…Comunque, le prove di questa affermazione del Caccola sono custodite a “futura memoria” presso la Digos della mia città oltre a persone di mia fiducia). E la dichiarazione di Gasparri , capogruppo dei senatori del PDL, che definisce Gallitto “uomo di fiducia” di Almirante, come anche fu l’uomo di fiducia di Almirante (e di Fini, dopo la sua morte) il noto massone Laffranco Luciano che quando morì anni fa
Perugia fu tappezzata di manifesti a lutto di varie logge massoniche che piangevano la morte del loro fratello e maestro Luciano Laffranco, al punto che lo stesso Fini dichiarò che qualsiasi decisione importante doveva prendere in sede politica sentiva prima il parere di L’affranco…
E allora, con un Almirante che incita i giovani a sparare ai nemici “rossi” ad altezza d’uomo; che protegge un assassino di tre carabinieri (Peteano..); che alimenta l’odio tra i giovani che hanno la sola colpa di ..essere giovani; che poi, contraddicendo se stesso, invoca la doppia pena di morte per i terroristi di destra…Questi sono i consigli di Gallitto al suo capo Almirante…?
Ebbene, amico, che “c’iazzecca” Il Comandante Borghese con questa marmaglia, con questa fogna?
Uscì – nel 1967 – dal Movimento Sociale di Almirante e fondò il Fronte Nazionale: e qui il mio dispiacere per la morte di Gallitto…Chissà, avrebbe potuto anche confessare cosa consigliò ad Almirante in quella circostanza dove il Comandante fu colpito da “pancreatine acuta”, posto che non credo che la mia denuncia penale alla Procura della Repubblica di Roma per conoscere l’assassino di Borghese possa dare dei risultati positivi a causa del tempo trascorso.
Onore al Comandante Junio Valerio Borghese: DECIMA!
Angelo Faccia

1 commento:

Anonimo ha detto...

leggetevi questa shifosi

http://www.pdcigrosseto.it/per-non-dimenticare-strage-niccioleta.htm