24 febbraio 2012

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Se mi ami non piangere!


30 gennaio 2012

Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto.Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!

Padre G. Perico – Sant’Agostino


Con tutto il nostro amore le tue tre mascotte: Nina, Malena e Graciela



20 marzo 2011

150 anni dell'Unità d'Italia








Angelo,

Oggi per me, contrariamente a quanto si fa e si dice in giro, non è assolutamente un giorno di festa, bensì è un giorno di amara riflessione.
Il 23 Marzo del 1919 ci fu la fondazione dei Fasci di Combattimento, in Piazza San Sepolcro, Milano ... qui si celebrò la nascita della vera Italia. All’ultimo di quella gloriosa giornata, tutti intonarono “ Giovinezza” nella sua prima versione ... ( ne esistono altre quattro ).

Quegli anni si inneggiava alla giovinezza. Dopo una guerra disastrosa,che aveva allontanato per sempre il “ Magnifico seme della unità d’Europa”, guerra voluta dalle solite Francia ed Inghilterra ai danni della nascente Europa, dopo che “ L’italietta” aveva tradito la “ Triplice Alleanza “ schierandosi con i nemici dell’Europa.

L’Italia, grande, forte imperturbabile nei secoli, fu voluta e fatta il 28 Ottobre del 1922 dagli stessi che a Milano il 23 Marzo del ‘19 cantarono “ Giovinezza”.

Al Signor Presidente del Consiglio, nonchè al Signor Presidente della “ cosiddetta” Repubblica Italiana nata dalla resistenza propongo di far comporre ai più grandi “Artisti” di Stato un Inno dal titolo “Rassegnazione” che rappresenti finalmente l’anima degli italiani; quell’anima che dopo molti decenni di “duro lavoro” di depistaggi, di denigrazione del nostro spirito, di ignoranza iniettata forzatamente nelle nostre vene dagli scherani dei nostri sempiterni “ Liberatori” d’oltre oceano.
Tale Inno alla nuova Italia dovrà contenere ed esprimere il più totale ossequio a tutto ciò che è contro natura all’uomo libero, dovrà contenere tutti i salamelecchi ai nuovi imperatori d’oltreoceano, ed in più dovrà decantare le nuove attitudini del popolo italiano, come il leccaculismo, il rispetto verso i potenti, l’annullamento per decreto di venti secoli di storia.

Questo spero sia il nuovo inno che vada a a sostituire sia quello “Legale” il massonico “Il canto degli Italiani” sia quello della Nuova Italia “Giovinezza”, oramai scordato, senza senso e alquanto “inopportuno”.

Angelo, diamoci da fare per suggerire ai “Dotti di Stato” le parole per il nuovo Inno.
Santino

5 luglio 2010

In ricordo del Comandante Borghese



Il sei giugno 1906, nasceva Junio Valerio Borghese. Domenica sei giugno 20io,il nipote del Comandante, Valerio Borghese, accompagnato dalla dott.ssa Angela Braghin, dai rappresentanti dell'Associazione "X Mas" e dai rappresentanti dell'associazione ex combattenti R.S.I. si sono riuniti nella cripta privata della famiglia Borghese per celebrare una messa in ricordo e onore di quello che fu un grande e nobile uomo.
Personalmente, sono l'unico e ultimo italiano ad aver avuto l'onore di poter parlare con il Comandante, durante un consueto incontro svoltosi a Madrid, prima che partisse per le ferie estive, nel mese di luglio del 1974.
Emozionante l'atmosfera che si respirava durante la celebrazione e che si è conclusa al grido di: "Decima Marinai! Decima Comandante!"
Sono profondamente orgoglioso di esser stato al fianco di Valerio Borghese junior e di tutti gli altri presenti in questa iniziativa che ha dimostrato tutto l'orgoglio, la stima e il profondo affetto che lega ancora il Comandante Borghese a noi tutti. E' stata la non necessaria dimostrazione che la grandezza delle sue imprese di marinaio non sono state cancellate né-sbiadite dal passare del tempo.
Angelo Faccia

"Dal quotidiano RINASCITA dell' 11 giugno 2010"

10 giugno 2010

Comunicato dell''ASS.NE EX COMBATTENTI R.S.I. "UNO DICEMBRE 1943"

Il sei giugno 1906, nasceva Junio Valerio Borghese. Domenica sei giugno 2010,il nipote del Comandante, Valerio Borghese, il sottoscritto Angelo Faccia, accompagnato dalla Dott.ssa Angela Braghin, i rappresentanti dell'Associazione "X Mas" e i rappresentanti dell'associazione ex combattenti R.S.I. si sono riuniti nella cripta privata della famiglia Borghese per celebrare una messa in ricordo e onore di quello che fu un grande e nobile uomo.

Personalmente, sono l'unico e ultimo italiano ad aver avuto l'onore di poter parlare con il Comandante,durante un consueto incontro svoltosi a Madrid, prima che partisse per le ferie estive, nel mese di luglio del 1974.
Emozionante, quasi commovente, l'atmosfera mistica che si respirava durante la celebrazione e che si è conclusa al grido di: "Decima Marinai! Decima Comandante!"

Sono profondamente orgoglioso di esser stato al fianco di Valerio Borghese junior e di tutti gli altri presenti in questa iniziativa che ha dimostrato tutto l'orgoglio, la stima e il profondo affetto che lega ancora il Comandante Borghese a noi tutti, e che dimostra la grandezza delle sue imprese di marinaio che non sono state cancellate nè sbiadite dal passare del tempo!
ANGELO FACCIA, presidente

14 febbraio 2010

Lettera aperta a un'amica giornalista

Mia cara amica. se altri amici si perdono tra i cunicoli maleodoranti dei movimenti neofascisti posso capirli (questo passa il convento...) ma tu, esperta e brava giornalista è grave che manchi di conoscenza della storia. Mi rimproveri di essere un fascio-comunista...E' vero. Cerca di archiviare per un momento il dramma della guerra civile e la barbarie dei partigiani; questi , i partigiani specialmente comunisti, si comportarono da boia in quanto hanno eseguito gli ordini che venivano emanati, tra l'altro, da New York(Fiorello La Guardia), da Radio Londra (colonnello Stevenson) e Radio Bari (Arnoldo Foà): i compagni, in definitiva, si cono comportati da perfetti esecutori di sentenze di morte emesse dagli Alleati. Archiviato quanto sopra, cerchiamo di capire quali sono stati i rapporti tra fascisti e comunisti. A parte quel famoso appello sottoscritto da tutta la direzione nazionale del P.C.I. nel 1936 dal titolo : "ai nostri fratelli in camicia nera", esamina un pò, anche se succintamente, i rapporti tra comunisti e fascisti nel periodo della R.S.I. e ti ritroverai un pò sorpresa, considerato il tuo verace anticomunismo. Spero che non vorrai negarmi il valore della socializzazione, la più rivoluzionaria delle conquiste di Mussolini, non è cosi? E allora il primo comizio di Bombacci tenuto in un teatro di Brescia nel 1944- un successo! - fu organizzato con l'aiuto dei comunisti, consapevole Mussolini...Insomma si stava paventando il pericolo, da parte degli alleati e le forze reazionarie italiane del sud, che quanto andava pubblicando certa stampa libertaria "repubblichina" potesse sempre di più rinforzare l'asse fascio-comunismo, come ad esempio il quotidiano italiano di Pesaro "La Repubblica" sostenendo, in rubrica tenuta da un certo Peppino Molinari: "guardo con simpatia ai comunisti , non gli emissari: a coloro che mi avversano per convinzione, non perchè pagati in oro. Essi, gli idealisti, sono i miei migliori amici e lo saranno ancor di più domani perchè ci divide solo un malinteso durato venti anni".
Poi terminata la guerra...Quanti ex passati nelle file del PCI...Una libera scelta dal momento che le ostilità erano cessate. E poi il movimento "Pensiero Nazionale" di Stanis Ruinas, il "Rosso e Nnero" di Alberto Giovannini, poi fascismo-rosso...Insomma ci sarebbe da parlarne, o scriverne, per settimane, mesi, anni...Approfondisci questo capitolo della storia del fascismo e ti convincerai che la definizione fascio-comunista diretta a me non è affatto offensiva, anzi, al contrario ...Semprechè i "compagni" abbandonino la pregiudiziale antifascista e facciano ammenda dei crimini da loro commessi.
Con affetto, Angelo Faccia

18 settembre 2009

E'morto Gallito figura storica della destra italiana

Caro giovane decumano,
consentimi di rendere pubblica la mia risposta alle tue obiezioni telefoniche di ieri sera.
Mi hai chiesto cosa ne penso, come giudico la morte di BARTOLO GALLITTO, insinuando che sono contento di questo avvenimento.
No, amico, non sono contento e per due motivi: uno religioso poiché la mia formazione cattolica m’impedisce di odiare e mi obbliga di chinarmi, sempre , davanti a Sua Maestà la Morte, per cui ho fatto mio l’antica scrittura “oltre la morte non vive ira nemica”.
Il secondo motivo…rimane aperta una grossa partita tra Bartolo Gallitto e il sottoscritto e questo va a detrimento di alcuni fatti storici che erano ormai sulla via della verità, dopo anni di distorsioni , di occultamenti , di menzogne , eccoli:
partendo dalla notte del 7 dicembre 1970,la notte del c.d. “golpe Borghese”, com’è ormai passato alla storia.
Tu hai letto il mio libro “Affondate Borghese!” per cui conosci i fatti relazionati a detto evento ma poco sai del dopo, di quanto è emerso a seguito di questa mia battaglia per scrollare di dosso al Comandante Borghese la cattiva fama di golpista da operetta al fine di screditarlo. Molto ho già pubblicato sul mio blog http://ilrepubblichino.blogspot.com/ .con precisi riferimenti a personaggi che gravitavano, in terra di Spagna, intorno alla figura del Comandante , con speciale riferimento a Stefano Delle Chiaie detto il “Caccola”, ma negli ultimi tempi sono accaduti eventi tali che anche Bartolo Gallitto si è trovato al centro di queste indagini storiche che riguardano la figura del Comandante Borghese.
Amico, a questo punto devi sapere che io sono uscito da un certo ambiente politico (MSI) nel 1956 e non volli più sapere di politica limitandomi alla lettura e allo studio della storia della 2à guerra mondiale a cui avevo partecipato nella R.S.I. quale legionario della G.N.R.. Questo mio distacco dalla politica ed il mio successivo espatrio in Spagna (1960) alzarono una barriera di incomunicabilità tra il passato e il presente, dimenticando l’attualità politica del mio Paese.
Negli anni ’50 avevo conosciuto Bartolo Gallitto, militante (in carriera) del MSI; allora molti di noi parlavamo il linguaggio della RSI: Italia- Repubblica- Socializzazione ed eravamo più vicini al “Pensiero Nazionale” di Stanis Ruinas o al “Rosso e Nero” di Alberto Giovannini che non al “Secolo d’Italia” di Franz Turchi. Nel ventre del MSI si stava già formando il mortale virus della Destra che non mancò di esplodere nel 1956 quando al MSI veniva aggiunta la sua vera identità. “Destra Nazionale” . Espatriai in Spagna, come ho già scritto e quello da me vissuto in quel Paese l’ho documentato nel più volte richiamato mio libro dal titolo “Affondate Borghese!”.
Accadde che nell’anno 2007 ricevetti una telefonata da un certo Daniele Lembo il quale mi offriva di partecipare a un dibattito che si sarebbe tenuto in Cisterna di Latina avente come argomento “il golpe Borghese”. Era l’anno che la mia salute non andava bene e quindi mi vedevo costretto a rinunciare per un viaggio così duro ma il Sig. Lembo in alternativa mi propose di parteciparci collegato per via telefonica. Accettai felice in quanto potevo dire finalmente in pubblico quel che avevo vissuto in prima persona in quella maledetta notte del 7.12.70…Una mera illusione. Il Sig. Lembo mi presentò al pubblico presente nella sala e poi mi concesse la parola…per mezzo minuto!!!!. Il tempo di rispondere alla domanda:se credevo nel golpe: no, non ci credo e ne spiego le ragioni. Grazie e clic, mi tagliarono il collegamento…
Ma chi è questo Daniele Lembo? Lo immaginai dopo, quando alcuni amici presenti al convegno mi informarono che ci sono stati solo due oratori ufficiali: Adriano Tilgher e un ex-ordinovista…Tilgher, l’amico del cuore di Delle Chiaie – culo e camicia, come si diceva di loro a Roma .Il tentativo di golpe da parte di Borghese ci fu…Lo storico Daniele Lembo pagato – ci sono varie forme per essere compensati – per sostenere una teoria questa volta non da “copia e incolla” come sono normalmente i suoi articoli di carattere storico ma suggeritagli dal “clan dei destraioli”…Ed è questo “emerito storico” che con la sua servile messa in scena di quel convegno sul golpe, ha contribuito a .svelare alcuni comportamenti a dir poco “strani” di Gallitto durante il suo servizio militare nelle file della Xa MAS. Presi contatto telefonico con Gallitto, dopo avergli inviato il mio libro, pregandolo di organizzare a Roma un convegno sul c.d. “golpe Borghese” dove io avrei figurato come relatore con la possibilità di dare la parola a chiunque dei presenti lo desiderasse. Ancora mi fischiano le orecchie per le critiche alla mia persona (proporre un simile convegno..da pazzi!) ma soprattutto le critiche rivolte al Comandante Borghese che non volle ascoltare i suoi saggi consigli di rinunciare a quel golpe…
Amico decumano, quel che accadde poi è tutto riportato nel mio blog http://ilrepubblichino.blogspot.com/ .
E adesso la morte di Gallitto.
E il pianto di tutta la destra con a Capo Gianfranco Fini che con Gallitto ha perduto uno dei nove saggi del Comitato che ha sancito la confluenza di Alleanza Nazionale al Partito della Libertà…E poi di seguito tutta la nomenklatura nota e meno nota, da Gasparri, Alemanno alla sindacalista Polverini… La stampa non lo pubblica ma certamente al funerale di Roma era presente anche il noto “Caccola”, alias Stefano delle Chiaie, amico e sodale di Gallitto, colui, il Caccola, che nella sua sporca vita di servitore dei “servizi” ha avuto un solo momento di pentimento quando dichiarò:
"ho le mani sporche di sangue per i nemici uccisi e per i camerati morti per causa mia”
(non ti preoccupare per me ,giovane amico aspirante decumano: per molti anni hanno tentato di fare il tiro a segno con la mia persona ma, come ripeto, sono un credente e il buon Dio…Comunque, le prove di questa affermazione del Caccola sono custodite a “futura memoria” presso la Digos della mia città oltre a persone di mia fiducia). E la dichiarazione di Gasparri , capogruppo dei senatori del PDL, che definisce Gallitto “uomo di fiducia” di Almirante, come anche fu l’uomo di fiducia di Almirante (e di Fini, dopo la sua morte) il noto massone Laffranco Luciano che quando morì anni fa
Perugia fu tappezzata di manifesti a lutto di varie logge massoniche che piangevano la morte del loro fratello e maestro Luciano Laffranco, al punto che lo stesso Fini dichiarò che qualsiasi decisione importante doveva prendere in sede politica sentiva prima il parere di L’affranco…
E allora, con un Almirante che incita i giovani a sparare ai nemici “rossi” ad altezza d’uomo; che protegge un assassino di tre carabinieri (Peteano..); che alimenta l’odio tra i giovani che hanno la sola colpa di ..essere giovani; che poi, contraddicendo se stesso, invoca la doppia pena di morte per i terroristi di destra…Questi sono i consigli di Gallitto al suo capo Almirante…?
Ebbene, amico, che “c’iazzecca” Il Comandante Borghese con questa marmaglia, con questa fogna?
Uscì – nel 1967 – dal Movimento Sociale di Almirante e fondò il Fronte Nazionale: e qui il mio dispiacere per la morte di Gallitto…Chissà, avrebbe potuto anche confessare cosa consigliò ad Almirante in quella circostanza dove il Comandante fu colpito da “pancreatine acuta”, posto che non credo che la mia denuncia penale alla Procura della Repubblica di Roma per conoscere l’assassino di Borghese possa dare dei risultati positivi a causa del tempo trascorso.
Onore al Comandante Junio Valerio Borghese: DECIMA!
Angelo Faccia

29 luglio 2009

il contenuto è di per sè molto eloquente

From: <salastampa@xflottigliamas.it>
To: "cicerone 1931" <cicerone1931@yahoo.com.ar>
Sent: Saturday, July 25, 2009 7:33 AM
Subject: Re: La Cambusa

Non c'è proprio bisogno di dirlo in spagnolo,ho avuto in lei un ottimo maestro in"besugaggini".Ma visto che si preoccupa tanto del perchè non hanno fucilato Gallitto,midica perchè non hanno fucilato lei,decorato dell'ultimaora:era già in Svizzera o era passato ai suoi amicimontanari.Dopo aver abbandonato ignominiosamente il suoCapo,assieme al resto delle b.n e gnr c'é da aspettarsi ditutto da parte di forze armate politiche.Stia pure con imarinai,non piange nessuno.Noi saremo sempre X^-RSI.Buffonedi corte lo hanno già assunto?

Quanto sopra è il messaggio pervenutomi dal Sig. Minelli, vice dell’on.le Bartolo Gallitto. A questo punto ritengo gravemente offesa la mia dignità di uomo e di ex-combattente in camicia nera della RSI per cui considero definitivamente seppellito ogni argomento riguardante la persona del suddetto Minelli, come pure quella del suo diretto superiore B. Gallitto.Per quanto riguarda quest’ultimo, io mi ero impegnato a dare una risposta a quanto da lui pubblicato nel sito della Decima riguardante la sua carriera militare, impegno che allo stato posso soddisfare solo parzialmente, dato alcune altre verifiche in corso e che verranno rese note quando saranno reperiti i documenti da ricercare negli archivi USA, come l’interrogatorio reso da Bartolo Gallitto al momento dell’arresto da parte degli alleati.Al momento si può dire con certezza che Gallitto ha mentito e segue mentendo quando afferma di aver ricevuto una medaglia d’argento al valor militare con motivazione segreta. Un uomo quindi abituato a mentire, soprattutto quando fa riferimento al Comandante Borghese, chiamandolo a testimone…A questo punto esco dal riserbo che mi ero imposto, di non divulgare una mia letterascritta di getto e con l’animo a pezzi diretta a Bartolo Gallitto, e che ora pubblico qui di seguito:
Signor Avvocato BARTOLO GALLITTO
Roma 00195 .- Via Nicotera Giovanni, 29
Egregio Avvocato,un piccolo episodio storico.Quando Togliatti rientrò dalla Russia, a Napoli vi erano molti compagni ad attenderlo e al vederlo urlarono: Palmiro, Palmiro…Come stai ? E pacche sulle spalle…Al che Togliatti rispose: compagni, adesso possiamo anche darci del Lei…Distanze, distanze…Gerarchia dei valori della politica.Gerarchia dei valori morali, con Lei Avvocato Gallitto.. E’ il senso della distanza che prendo da Lei.Innanzi tutto io non Le devo nulla , mentre Lei deve qualcosa a me: un grazie per il libro che Le ho inviato e che Lei dice di aver letto tutto – lo ha divorato? E’ vero che non me l’ha richiesto tuttavia è bon ton ringraziare…Ma già a Lei tutto è dovuto…Lei è l’avvocato arrivato, colui che dava del TU a Borghese e che lo giudica un imbecille… Ma proprio un fesso ‘sto Borghese che disattende i saggi consigli del grande avvocato-politico Bartolo Gallitto…!!Che pena che mi ha fatto poco fa quando ho parlato con Lei…Parole, parole e poi parole fumose, di critica a Borghese – cazzo, ma l’avvocato Gallitto è una persona saggia, è un superman della Xª e Borghese un suo sottoposto! – e la mia mente, i miei ricordi andavano al tempo del mio umano sodalizio madrileño con il Principe…No, grazie a Dio, la Xª non siete voi, presuntuosi giudici di un Uomo che non siete degni di nominare.Lei, avvocato, mi ha ricordato – quando mi ha investito di parole, parole e parole – il buon Leo Longanesi: gl’italiani hanno alzato una bandiera con scritto TENGO FAMIGLIA….E Lei è un tipico esempio di italiano con ben visibile questa bandiera. Affari Suoi, ma lasci però in pace, da questo momento, la memoria storica del Comandante Borghese: ci pensano le camicie nere a custodirla e difenderla.E si ricordi, avvocato, che la “comare secca” non risparmia nessuno, neanche Lei, e voglio poi vedere se dinnanzi a quel Giudice che nessun azzeccagarbugli può ingannare, le Sue parole, parole e parole la potranno assolvere dal reato di millantato credito propagandando l’imbecillità congenita del Comandante Borghese che non ascoltò i consigli del grande Cicerone-Gallitto… A quando la notizia che la più grande macchina bellica della Marina Italiana – la Xª - è stata in realtà pensata, realizzata e comandata dal Comandante Bartolo Gallitto? Come sono finiti male certi “decumani”, che pena! Pg. 15-03-07
Angelo Faccia

Da quanto sopra di evince che tipo di considerazione ha il Gallitto del Comandante Borghese…Andreotti è stato il più “clericale” dei politici italiani e pertanto aperto a tutte le astuzie mentali: a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca…Quindi io non posso pensar bene di Gallitto quando spudoratamente afferma di aver consigliato prima e poi rimproverato a Borghese la sua partecipazione al c.d. golpe del 7.12.70…Cerca poi di addolcire la pillola parlando di riunione di decumani che solo “sconsigliano” a Borghese di dare il suo assenso al “golpe” in quanto la cosa puzza di bruciato…Ma in realtà, on.le Gallitto, di chi era, come idea, quel golpe che ha sortito il solo effetto di incrinare il gran carisma internazionale di cui godeva Borghese? E sì, da Teseo Tesei, Visintini, Durant de la Penne, e tutta la sua leggendaria squadra di sub che hanno meravigliato il mondo e che hanno fatto dire a Churchil: “Borghese è l’unico italiano che ha vinto la seconda guerra mondiale”, insomma, da questi uomini, Borghese sarebbe passato al mitico “Caccola” – Alias Stefano Delle Chiaie – che manda ad occupare il Viminale da quattro ragazzini; con le Guardie Forestali di Citta Ducale che, marciando su Roma, si rendono conto che piove e…ritornano alla base! A questo ha voluto ridurre Borghese – una macchietta da avanspettacolo – il “nostro” Gallitto con alcuni altri decumani del suo giro. Tutto ciò considerando la personalità di Borghese da un punto di vista oggettivo, senza contare quel che ebbe a riferirmi personalmente durante le nostre “tartullas madrilenas”, dialoghi madrileni…Su, avanti Gallitto, confermi che la parola di Borghese equivale a quella di un quaquaraquà… Che pena questo virgulto novantenne certamente affetto da arteriosclerosi…rincoglionimento senile..boh…Ma che altro pensare di quest’uomo – carrierista come pochi altri – che paga un suo debito storico con Delle Chiaie onorandolo di presentare i libri della Decima nella sede della sua associazione…? No, basta così. No, un’ultima cosa: i camerati della Decima di Milano hanno inserito la pubblicità del mio libro sul loro foglio La cambusa perché credono alla unica veritiera versione pubblicata sul c.d. golpe Borghese. Sono solamente amici e camerati che mi rispettano perché non entro nelle loro questioni interne all’Associazione: ho la mia di associazione della GNR e mi basta. E su loro posso dormire tranquillo mentre…non è certamente una posizione “politicamente corretta” la mia sostenere la estraneità del Comandante Borghese al golpe – vero Gallitto? Non parlava con Lei delle Chiaie la notte del golpe? – e quando iniziai a diffondere il mio libro quanti attentati ho subito….! Borghese era un golpista buffone e tale doveva rimanere…E siccome ci sono personaggi ancora in vita che giravano intorno a Borghese, due mesi fa ho depositato presso la DIGOS della mia città una certa documentazione a “futura memoria”, oltre a mani amiche nel caso si dovesse ripetere il tiro a segno sulla mia persona.
Angelo Faccia

16 luglio 2009

risposta a Bartolo Gallitto

Estrapolato dal sito della Decima -Roma:

Ho ricevuto questa lettera,con allegata documentazione, dal nostro Presidente. Ritengo debba essere letta ,non solo da me,ma,da tutte quelle persone,al corrente e non,delle infamanti illazioni ed accuse,"lanciategli" dal webmaster del sito IL REPUBBLICHINO che oltre ad essere stato nominato"presidente di sezione"a Perugina dall'N.P. Di Emiddio,che guida un gruppo non ben definito e che usa il nome della Associazione X^come copertura,vanta la sua appartenenza a reparti combattenti della GNU,aggregati alla Divisione Etna.Non mi permetto di mettere in dubbio quanto asserisce la persona in questione,riguardo il suo stato di servizio,ma solo di leggere molto bene quanto pubblicato di seguito

Caro Franco, è accaduto che, mia figlia, navigando su internet, si sia imbattuta ne “il Repubblichino”, pagine 19, 14 maggio 2009. Fine caso Gallitto.”. Viene servita una nuova versione della mia biografia che, pubblicata da VilKipendia, non sarebbe mai stata da me smentita. Io ignoro cosa sia VilKipendia, ma conosco chi ha redatto le suaccennate 19 pagine: è il solito personaggio, anche da Te ben conosciuto, il quale, da molto tempo, progetta di farsi pubblicità a mie spese. Poiché non casco nella sua rete, egli continua a provocarmi, insultandomi, non rendendosi conto che la mia generosa tolleranza è dovuta ad antica comune militanza nel M.S.I.: poiché tutte le sue chiacchiere, relative ai suoi rapporti con il Comandante Borghese, con Delle Chiaie, etc., etc., non hanno per me alcun interesse, egli tenta di suscitarlo facendo leva su tre argomenti: le mie “dubbie” decorazioni al V.M., il mio “equivoco” comportamento processuale, la mia appartenenza alla massoneria. Poiché, purtroppo, predetti ultimi argomenti, hanno suscitato l’interesse di taluni “ curiosi maldicenti”, subdolamente istigati, ancora una volta, sono costretto ad un non gradevole esibizionismo per spiegare e documentare.
------------------------------------------------seguono vari documenti.

A Bartolo Gallitto: senza preamboli. Ho un nome e cognome e pertanto non farne uso è sintomo di vigliaccheria in quanto temi che io possa sparati un querela per ingiurie e diffamazioni - unitamente al tuo scudiero Franco (Minelli?)- . E andiamo alla tua risposta, dato che il "repubblichino" sono io.
1- mi rifiuto categoricamente di credere che tu non conosci Vikipendia, sia personalmente che attraverso familiari e amici e che è la prima volta che prendi conoscenza della tua biografia militare.
2-Quel che dice il tuo scudiero Franco è del tutto falso: io non faccio parte dell'Ass.ne Decima Mas e tanto meno sono il delegato di Perugia. Anche i sassi conoscono la storia di quel vostro Di Emiddio che m'investi, motu proprio, della carica di Delegato per Perugia dell'Ass.ne Decima Mas, carica durata l'arco di un giornata...Sono troppo orgoglioso di aver indossato la camicia nera nella G.N.R. per cambiarla con qualsiasi altro reparto della R.S.I..
3- Tutta la tua documentazione allegata - se veritiera - sarebbe in linea con il mio pensiero in quanto NON HO MAI ASSERITO CHE GALLITTO HA TRADITO: HO SEMPRE SCRITTO E DETTO "SPERIAMO CHE GALLITTO RIESCA A DIMOSTRARE DI NON AVER TRADITO I SUOI COMPAGNI D'ARME,PER IL DECORO DEL COMBATTENTISMO REPUBBLICANO", considerata quella biografia tronca, senza la parte finale del processo della Corte Alleata.Una documentazione comunque da esaminare posto che gran parte è incomprensibile, così scannerizzata . Circa poi le tue affermazioni verbali, è tutto da dimostrare ben sapendo che la persona chiamata in causa - il Comandante Borghese - non potrà smentire le tue "glorie"...
Un'ultima considerazione: dici, tra le altre menzogne, che verso Delle Chiaie non hai alcun interesse. A questo punto, indipendentemente dal tuo dubbio passato militare, credo che non vale proprio più la pena avere a che fare con un personaggio come te...Come fai a sostenere una menzogna così grande quando su internet c'è ancora la pubblicità del libro sulla Decima che tu presenti presso la sede dell'associazione di Delle Chiaie, "punto zenith"...! E già che sei amico di Delle Chiaie, alias Caccola, chiedigli per Dio di vuotare il sacco una volta per tutte e dire pubblicamente con chi parlava la notte del 7.12.70 a proposito del golpe...In una recente intervista rilasciata alla giornalista Antonella Ricciardi, Delle Chiaie sostiene che il golpe c'è stato ma che non può parlare perchè ci sono personaggi viventi, nonostante il tempo trascorso, che potrebbero essere incriminati per il tentativo di golpe. Ma Delle Chiaie non è avvocato mentre tu si, e allora fagli capire che dopo circa 40 anni il reato di tentativo di golpe è prescritto e che l'unico reato che non si estingue mai è l'omicidio. Chi aveva interesse a screditare il carisma del Comandante Borghese addossandogli la reponsabilità di un golpe pagliaccesco, comico, da avanspettacolo?
Tu Gallitto, nobile decumano, sostieni che hai tentato di fermare Borghese durante la fase di preparazione del golpe...Provo per te una gran pena...Forse, anzi senza forse, la mia grave colpa è stata quella di aver vissuto un lungo periodo vicino al Comandante Borghese, unico combattente della RSI con le mani pulite - non ero tra quella genia di delinquenti neofascisti che ricercati dalla magistratura italiana godevano della protezione del Caudillo. Da Lui, da Borghese, ho ricevuto confidenze, la sua volontà di combattere per andare fino in fondo al fine di scoprire i veri autori dello "scherzo" del golpe, amicizia vera, cameratismo...E' questo che ti brucia, Gallitto?
Per ultimo: cui prodest la morte di Borghese? Delle Chiaie, appoggiato dai servizi, quando veniva a Roma s'incontrava con te o con Almirante? Sai, comincio a dubitare che quegli incontri erano tra Almirante-Delle Chiaie: Almirante era già segretario generale del MSI e che cosa ci faceva dell'ulteriore carica di Presidente del Fronte Nazionale? Delle Chiaie supericercato da tutte le polizie d'europa e considerato che per una poltrona tu non hai esitato a citare in giudizio il tuo stesso Comandante Buttazzoni(che non approvava il tuo operato)e altri combattenti della Decima, non mi meraviglia punto che tu, carrierista nato, avresti desiderato la poltrona di Borghese Presidente del Fronte nazionale...Ma Borghese, duro, non cedette....Tu massone? Si, sicuramente come mentalità, come abitudini da intrallazzatore...Tu un cattivo maestro ? Così ti ricordano i non più giovani di Roma quando tu eri federale del MSI Tu esecrato e criticato per i tuoi maneggi anche economici nei confronti dell'Unione Naz. comb. RSI...Ce ne sarebbe da dire ma meglio tagliare quì con un consiglio: fesso, non ti porti nulla nell'aldilà e quì in terra per le tue numerose cazzate non ti ricorderà nessuno...Riflettici. Angelo Faccia
Post scriptum: dimenticavo di far conoscere - le nostre vite sono state lunghe - il tuo eroico gesto di fedele vassallo di
Almirante. Ti chiesi un appuntamento(a quell'epoca eri consigliere comunale di Roma) e ci vedemmo nei pressi di Piazza Venezia a Roma, mi facesti salire sulla tua auto e ti parlai del perchè ti chiesi quell'incontro: citare in giudizio Giorgio Almirante per i danni che mi provocò quando vivevo in Spagna. Attraverso l'altro suo vassallo Delle Chiaie voleva che io mettessi a sua disposizione i miei conti correnti bancari per ricevere da Roma una grossa somma di denaro da destinare ad un'operazione chirurgica alle corde vocali di Ciccuttini, uno degli assassini dei tre carabinieri di Peteano...Mi rifiutai decisamente per non rendermi complice morale di un assassinio. E Delle Chiaie mi fece pagare caro quel mio rifiuto...Quando hai saputo i motivi della mia intenzione di promuovere una causa nei confronti di Almirante, sei sbiancato in volto e balbettando mi invitasti a screndere dalla tua auto perchè avevi fretta di arrivare in Campidoglio...anche se ci trovavamo sotto la scalinata del Campidoglio...Tu, complice di un criminale quale fu senz'altro Almirante, per cui stona la tua appartenenza al mondo dei combattenti della RSI.

Da Rinascita 14 lugglio 2009



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