31 gennaio 2009

Dalla redazione: leggete!

Con profondo imbarazzo e anche dolore che porto a conoscenza del mondo combattentistico la grave situazione che si è creata all'interno dell'associazione della decima mas. La maggioranza degli ex-combattenti ne era a conoscenza e la presente non è altro che una conferma pubblica nella speranza che i responsabili di una contrapposizione dal sapore politico la smettano e facciano prevalere lo spirito super partes dei combattenti della Decima. I fatti: un decumano arrogante e presuntuoso, prima adottato da Almirante e poi da Fini, con alti incarichi istituzionali come membro del CSM, con alle spalle decorazioni militari non documentate, ha distrutto la fama della più gloriosa arma italiana della seconda guerra mondiale: la Decima Mas...Il quasi novantenne Bartolo Gallitto, prima che il diavolo se lo porti all'inferno, vuole sedersi sulla poltrona di Presidente che fu del Comandante Borghese citando in giudizio i suoi commilitoni!!. E allora, senza guardare in faccia nessuno, ben venga la mia denuncia presso la procura della repubblica di Roma per l'omicidio del Comandante Borghese: vedremo così dove si nascondevano tanti decumani che abbandonarono al proprio destino il Comandante Borghese. La verità è che lo spirito della leggendaria Xa MAS morì a seguito del tradimento dell'8-9-43... Il dopo è fatto di pochi eroi , rispetto alla grande massa degli 800.000 combattenti della R.S.I.- come i ragazzi di S. Angelo in Formis - e tanti, troppi Gallitto... E un solo Comandaante - Borghese - che si pretende emulare senza però averne gli attributi.

"Viene dopo le finte battaglie il giorno in cui c'è da fare sul serio e si ristabiliscono di colpo le gerarchie naturali: avanti gli ultimi, i dimenticati, i malvisti, i derisi". Berto Ricci

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