14 febbraio 2010

Lettera aperta a un'amica giornalista

Mia cara amica. se altri amici si perdono tra i cunicoli maleodoranti dei movimenti neofascisti posso capirli (questo passa il convento...) ma tu, esperta e brava giornalista è grave che manchi di conoscenza della storia. Mi rimproveri di essere un fascio-comunista...E' vero. Cerca di archiviare per un momento il dramma della guerra civile e la barbarie dei partigiani; questi , i partigiani specialmente comunisti, si comportarono da boia in quanto hanno eseguito gli ordini che venivano emanati, tra l'altro, da New York(Fiorello La Guardia), da Radio Londra (colonnello Stevenson) e Radio Bari (Arnoldo Foà): i compagni, in definitiva, si cono comportati da perfetti esecutori di sentenze di morte emesse dagli Alleati. Archiviato quanto sopra, cerchiamo di capire quali sono stati i rapporti tra fascisti e comunisti. A parte quel famoso appello sottoscritto da tutta la direzione nazionale del P.C.I. nel 1936 dal titolo : "ai nostri fratelli in camicia nera", esamina un pò, anche se succintamente, i rapporti tra comunisti e fascisti nel periodo della R.S.I. e ti ritroverai un pò sorpresa, considerato il tuo verace anticomunismo. Spero che non vorrai negarmi il valore della socializzazione, la più rivoluzionaria delle conquiste di Mussolini, non è cosi? E allora il primo comizio di Bombacci tenuto in un teatro di Brescia nel 1944- un successo! - fu organizzato con l'aiuto dei comunisti, consapevole Mussolini...Insomma si stava paventando il pericolo, da parte degli alleati e le forze reazionarie italiane del sud, che quanto andava pubblicando certa stampa libertaria "repubblichina" potesse sempre di più rinforzare l'asse fascio-comunismo, come ad esempio il quotidiano italiano di Pesaro "La Repubblica" sostenendo, in rubrica tenuta da un certo Peppino Molinari: "guardo con simpatia ai comunisti , non gli emissari: a coloro che mi avversano per convinzione, non perchè pagati in oro. Essi, gli idealisti, sono i miei migliori amici e lo saranno ancor di più domani perchè ci divide solo un malinteso durato venti anni".
Poi terminata la guerra...Quanti ex passati nelle file del PCI...Una libera scelta dal momento che le ostilità erano cessate. E poi il movimento "Pensiero Nazionale" di Stanis Ruinas, il "Rosso e Nnero" di Alberto Giovannini, poi fascismo-rosso...Insomma ci sarebbe da parlarne, o scriverne, per settimane, mesi, anni...Approfondisci questo capitolo della storia del fascismo e ti convincerai che la definizione fascio-comunista diretta a me non è affatto offensiva, anzi, al contrario ...Semprechè i "compagni" abbandonino la pregiudiziale antifascista e facciano ammenda dei crimini da loro commessi.
Con affetto, Angelo Faccia

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